lunedì 6 luglio 2009

LA POTENZA DEL LEGAME - G. Kohlrieser





Ho incontrato George Kohlrieser diversi anni or sono in un articolo di una rivista di analisi transazionale intitolato "la violenza inizia quando il legame si interrompe".

Ero in un periodo di grande conflittualità familiare e questo libro mi aiutò a prendere coraggio e competenze per affrontare quello che mi sembrava un conflitto irrisolvibile e violento.

Fu illuminante per me sapere che quello che George diceva gli veniva dalle sue esperienze di negoziazione di ostaggi, "se funziona in quelle situazioni certo può funzionare anche per me!" mi dissi.

Gli insegnamenti che più mi aiutarono furono tre:
- la violenza inizia quando il legame si interrompe e finisce quando il legame si costituisce
- si può costruire un legame anche con qualcuno che non ti piace per niente ed ha un'arma in mano
-"nessuno può uccidere un altro essere umano!" la violenza è frutto della spersonalizzazione dell'essere umano, della riduzione preventiva ad un oggetto.
Riuscii così a dare significato alla violenza che mi stava toccando.
Era vero, se ci pensavo bene era capitato anche a me di spersonalizzare l'altro, quello che fino a poco tempo prima era stato una persona significativa era diventato "quello lì", aveva perso il suo nome e le sue sembianze umane.
Così poco a poco mi dissi che ce la potevo fare,
che ce l'avrei sempre potuta fare,
a gestire un conflitto cominciando o ricominciando
a costruire il legame, rimettere insieme i pezzi "lavorando di uncinetto",
sforzandomi di vedere nell'altro una persona e di "farmi vedere" come persona.

Nella vita lavorativa assistiamo innumerevoli volte a manifestazioni di violenza frutto del crollo del legame in cui viene attaccato (con atti o parole) il senso di identità di una o più persone.

Per arginare questi fenomeni e riportare il conflitto su un piano non violento di confronto occorre allora che ciascun individuo ed in particolar modo i capi siano capaci di ascoltare, vedere e valorizzare le persone assicurando sempre uno scambio relazionale ricco e significativo che protegga dai rischi di spersonalizzazione.

Sono certa che anche voi potrete raccogliere la sfida di Kohlrieser e dire
"ce la posso fare sempre e comunque".

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