martedì 2 febbraio 2010

democrazia al lavoro



Ricardo Semler è un imprenditore visionario che ha realizzato quello che per molti pare un'utopia: la democratizzazione della propria impresa.
Se non l'avesse fatto, forse sarebbe difficile dargli credito, ma avendo realizzato ciò che dice e potendone osservare i risultati non si può non notare quello che ormai è divenuto un "fatto" organizzativo di straordinaria importanza.
In questo video Ricardo Semler riflette in modo ironico sui tanti punti di stallo della nostra innovazione tecnologica e di fronte al paradosso di una tecnologia a tante velocità si chiede perché non riusciamo a produrre più innovazione?
Il suo perché è semplice: tutto risiede nel fatto che ancora oggi le nostre aziende utilizzano una "struttura" vecchia, sbagliata, basata su un modello di tipo gerarchico militare.
Questo modello nega o limita fortemente il potere dell'intuizione individuale e della partecipazione all'interno della strategia e dell'azione aziendale.
L'innovazione necessaria alle imprese per sopravvivere e svilupparsi è la stessa che consentirà alla nostra società di progredire ed è quella che consentirà di allargare la capacità e la possibilità di pensiero a tutte le "teste" di un'organizzazione.
Semler ha realizzato un'azienda in cui la strategia la fanno le persone, in cui un'idea si realizza solo se c'è un buon gruppo di persone che sono convinte che sia una buona idea e sono disposta a portarla avanti in prima persona.
In questi anni siamo andati insegnando ai nostri figli che la democrazia è un valore per la società ma non siamo stati in grado di realizzarla nelle nostre organizzazioni lavorative.
E da qui nasce il nuovo progetto di Semler. Dopo aver creato un'azienda che si gestisce da sola può infatti occuparsi dello stadio successivo e cioè dell'educazione.
L'obiettivo è insegnare che la democrazia non è un optional ma è una condizione necessaria perché qualsiasi comunità possa evolvere a stadi di sviluppo ulteriore.
Solo così potremo avere delle buone idee e le energie per portarele avanti.
Certo, per realizzare un modello non gerarchico di organizzazione occorre avere il coraggio e il tempo di ripensare profondamente il contratto individuo-azienda, essere capaci di creare una nuova cultura in grado di riconfigurare le aspettative reciproche e soprattutto essere abbastanza fiduciosi da rinunciare all'ottica del controllo.
Questa per me è la sfida degli imprenditori del nuovo millenio!
Good luck!
Catia Conti

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