martedì 24 agosto 2010
EMPOWERMENT: "SI PUO' FARE!!!"
Il concetto di empowerment è stato formulato con riferimento a situazioni di svantaggio sociale in cui si trovavano le minoranze americane agli inizi degli anni ’80.
Rapaport è lo psicologo che per primo ne dà una definizione centrata sull’accrescimento delle capacità di controllo dell’individuo e dei gruppi sulla propria vita.
Successivamente la definizione di empowerment si arricchisce includendo anche l’acquisizione di una “consapevolezza critica” in grado di attivare un’azione sociale e delle risorse presenti all’interno del sistema (persona o gruppo).
Empowerment significa letteralmente “rendere in grado di” “conferire potere” e viene utilizzata sia per indicare il processo che il risultato dello stesso.
L’empowerment è un potere trasformativo che agisce sulle risorse a disposizione di un individuo o di una comunità in modo da massimizzarne l’impiego ai fini di un miglioramento del benessere generale.
Il conferimento di un maggior potere influenza il livello di auto-efficacia percepita contribuendo in tal modo a rivedere le visioni del presente e le prefigurazioni rispetto al proprio futuro.
Il legame tra empowerment e benessere individuale è legato proprio a questa percezione di maggior controllo e gestione del presente e del futuro in cui gli individui riescono a proiettare la propria vita e scrivere, e ri-scrivere, il proprio copione, individuale o collettivo.
La cosa più difficile nel riscrivere le storie è proprio quella di immaginare un finale, una meta diversa da quella attuale, è questo il momento critico in cui ci vuole il “potere” di pensare fuori dai limiti-vincoli autoimposti per ristrutturare i confini del possibile e del desiderato e individuare obiettivi raggiungibili.
Come avviene l’empowerment?
In molti modi, essendo un processo e un risultato di consapevolezza, si nutre dell’interazione con l’ambiente e dei processi che la persona mette in atto per riconfigurare le rappresentazioni di sé e della realtà che lo circonda.
Ad ognuno di noi sta il trovare dentro e fuori di sé le condizioni, siano esse persone, contesti, esperienze, che contribuiscono a generare questa sensazione di potenza nelle varie situazioni della vita in cui va da sé possiamo essere più o meno potenti.
Lo stress legato a eventi critici connessi a cambiamenti più o meno forti o traumatici ci espone e ci può rendere fragili; è in queste situazioni che giocano un ruolo fondamentale le capacità di resilienza e il sostegno sociale che la persona o il gruppo riceve dal proprio ambiente di riferimento.
Che si tratti di un terremoto in una città oppure di un lutto personale o di gruppo (come nel caso di cambiamenti organizzativi radicali), la disorganizzazione correlata a tali momenti viene gestita in modo diverso a seconda dell'ambiente e delle risorse, non solo materiali, che vi si mobilitano intorno, nonché di quelle capacità di resistere e trasformare gli eventi che ognuno di noi ha, come persona e come gruppo.
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