venerdì 23 ottobre 2009

Benessere e potenziale

Durante una presentazione di tendenze, o megatrends che attraversano, come correnti, i comportamenti di tutti noi, una mi ha colpito.
In positivo, direi, perché mi ha dato
speranza, confermando alcune idee che avevo da tempo.
Si tratta della tendenza all'
"espansione del potenziale", inteso sia come potenziale soggettivo che oggettivo, legato ai prodotti di consumo.
Ma cos'è questo potenziale?
Wikipedia riporta alla parola
Power (potere):

"any ability to effect change or to exert control over either things or people, subjects or objects"
In buona sostanza la capacità di generare cambiamento e controllo su qualcosa o qualcuno.
Gli esperti ci dicono, in definitiva, che stiamo fronteggiando l'aumentata incertezza nei contesti di vita, attraverso un
investimento costante nell'aumento di abilità di controllo e cambiamento.
Se guardiamo in giro troviamo diverse espressioni di questo movimento che investe, in modo trasversale, le
diverse fasi di vita.
Come genitori di figli, spesso unici, cerchiamo di dare loro la possibilità di una
molteplicità di esperienze di apprendimento che favoriscano la formazione di una mente aperta, competente e flessibile.
Si va verso la
valorizzazione delle "unicità" di ogni singolo bambino, tramite un insieme di stimoli in grado di fornirgli un "bagaglio" per la vita estremamente ricco e dinamico.
Anche da un punto di vista
organizzativo, è mio parere che questa tendenza debba e abbia già profondamente impattato sul legame lavoratori-aziende-collettività.
Nell'impossibilità di promettere un rapporto di lungo periodo e quindi una
stabilità di relazione che appartiene ormai alle generazioni passate, ciò che le aziende hanno da offrire ai propri lavoratori oggi è un supporto alla costruzione e al mantenimento di un insieme di capacità al passo con i tempi.
Investire in formazione e in attività di sviluppo del potenziale ha quindi una
triplice valenza:
  • di qualificazione della relazione azienda-dipendente
  • di supporto alla competitività aziendale
  • di azione di responsabilità sociale d'impresa
Competere oggi significa "competere insieme" perché solo all'interno di reti sociali supportive del potenziale individuale e collettivo possiamo farcela come individui, lavoratori, aziende e società.
Catia Conti

1 commento:

  1. E' molto interessante questa riflessione che mi induce a pensare che l'idea di "benessere" che ispira questo sito sia strettamente connessa a quanto dici:

    "Investire in formazione e in attività di sviluppo del potenziale ha quindi una triplice valenza:
    - di qualificazione della relazione azienda-dipendente
    - di supporto alla competitività aziendale
    - di azione di responsabilità sociale d'impresa"

    Se è così mi piacerebbe saperne di più.

    Paolo

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