Sono passati parecchi anni da quando, nel lontano 1995-1996, passavo ore china a cercare di capire come diavolo era fatta una contabilità nazionale.
Al termine di quel lungo lavoro, nella mia tesi di laurea, dovetti proprio concludere che no, proprio no, non si poteva utilizzare il nostro sistema di contabilità nazionale per misurare ciò che di immateriale, ma di estremo valore, veniva prodotto dalla nostra economia "sociale".
In quel terribile reticolo di numeri e regole, mi fu impossibile formulare una proposta di inserimento dei risultati di quello che noi chiamiamo "terzo settore", o settore non profit, nella comune contabilità nazionale dove, come diceva Kennedy, ben altri risultati vengono invece misurati.
Eppure era importante dare valore al volontariato, al cuore della gente che da sempre non è mossa dal solo profitto.
Così è con stupore, ma anche con gioia, che ho accolto la conoscenza di un nuovo ente sovranazionale il NEF (New Economics Foundation) e del suo progetto "well-being" rivolto a portare dentro ad un bilancio il reale benessere delle nostre nazioni.
Misurare significa dare visibilità e tematizzare una nuova cultura del benessere che, a partire dal suo paradosso più conosciuto, sia di spinta per tutti noi, per le nostre comunità e per coloro che le governano verso una "nuova economia del benessere".
Quale sarà questa nuova "economia"?
Difficile dirlo ma affascinante immaginarlo, senz'altro un'economia più giusta, egualitaria in cui finalmente si possa dire:
"we put people and planet first!"
"mettiamo le persone e il pianeta al primo posto!"
Tramite il sito il NEF raccoglie "test sul benessere" in tutti i nostri paesi e vi consiglio di partecipare alla compilazione di questo veloce Test sul proprio benessere personale.
Io personalmente l'ho trovato molto utile per la mia consapevolezza, è suddiviso in molteplici aree (pensiero positivo, buon funzionamento, qualità rete interpersonale...)e può costituire un valido assessment del benessere individuale, grande patrimonio affidato alla cura di ognuno di noi.
Catia Conti
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