martedì 20 novembre 2012

NON IDENTIFICHIAMOCI CON LE NOSTRE PAURE

La paura è una compagna di vita inevitabile, ma ci sono paure e paure, paure reali o realistiche e paure emozionali che affondano le radici del loro potere nel passato.
Le paure di oggi sono ancorate ad antiche emozioni, vergogne o sensi di colpa patiti da bambini in occasione di messaggi genitoriali o situazioni che abbiamo vissuto come minacciose.
La paura è prima di tutto paura dell'abbandono, di non essere amati o accettati per quello che si è.
C'è poi la paura di non essere adeguati, o di essere invasi o non rispettati fisicamente o psicologicamente.
Sono paure universali quelle che ci caratterizzano, cambiano le sfumature e le occasioni in cui si manifestano e ci invadono.
Intorno alle paure costruiamo un sistema di difesa, una rocca di fortificazioni false perché basate su un non essere sé stessi ma solo ciò che dice la paura.
Quelle fortificazioni rischiano di diventare con gli anni mura insormontabili per noi e per gli altri, perché funzionano così bene che ci impediscono di sentire ciò che realmente siamo, vogliamo, possiamo essere.
Noi siamo più delle nostre paure, siamo un destino in movimento che si libera nel momento in cui permettiamo alla nostra anima di splendere liberandosi da ciò che la trattiene, incollata al terreno come un'aquila incapace di volare.

Catia

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